giovedì 11 febbraio 2016

AIUTO,VOGLIONI QUERELARE IL NOSTRO VESCOVO


VENEZIA. «Rappresentanti istituzionali non dovrebbero dare giudizi sull'attività di altri organi, come quello giudiziario, senza avere la completa conoscenza dei fatti». Non usa mezzi termini il magistrato Lorenzo Miazzi, referente per il Veneto dell'Anm, per criticare l'intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessarollo,che dalle pagine del settimanale Nuova Scintilla si era rivolto al giudice Beatrice Bergamasco commentando la condanna inflitta al tabaccaio padovano Franco Birolo. Il commerciante aveva sparato nel 2012, uccidendolo, a un rapinatore che stava dando l'assalto al suo negozio.Rivolgendosi al giudice, il vescovo aveva detto: «Mi permetta un'ironia, signora giudice: quello che non era riuscito forse a rubare il ladro da vivo, glielo ha dato il giudice, completando il furto alla famiglia, un bel vitalizio ottenuto per i suoi familiari, con l'incidente accadutogli nel suo "lavoro di ladro"!».

Nel ritenere quella del prelato «una ingerenza molto significativa», Miazzi in un'intervista al Corriere del Veneto critica «la pesantezza dei toni usati nel suo intervento: sono dichiarazioni inopportune», sottolineando che Tessarollo ha commentato la sentenza «prima ancora di conoscerne il merito». «Accusare senza neppure sapere come si sono svolti i fatti realmente - rileva - va oltre il diritto di cronaca, si rischia di sfociare nella diffamazione o perfino nella calunnia».
E aggiunge: «Ad ogni modo spetterà eventualmente a un giudice terzo stabilire se in quello scritto si configurino dei reati, tenendo però conto che il significato delle parole utilizzate è ancora più forte, visto l'alto ruolo rivestito da chi ne è l'autore». Il giudice Bergamasco, riferisce il rappresentante dell'Anm, «si è presa del tempo per decidere cosa fare. Se deciderà di procedere con una denuncia nei confronti del vescovo - conclude Miazzi - noi saremo al suo fianco».
FONTE IL MATTINO DI PADOVA

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